Mettiamo che tu voglia vendere la tua casa a un acquirente straniero, magari tedesco.
Dovrai quindi stipulare un atto di compravendita presso un Notaio ed effettuare la traduzione in tedesco. Ma come fare per avere una traduzione che abbia lo stesso valore legale? Di solito di queste cose si occupa l'agente immobiliare che tratta la compravendita, in ogni caso funziona così: - il Notaio redige l'atto in italiano, dopodiché lo invia al traduttore contattato dall'agente immobiliare (o suggerito dal cliente, o personalmente conosciuto.... dipende dai casi) affinché effettui la traduzione - il documento così tradotto NON viene asseverato (giurato) in Tribunale, bensì inserito nel testo dell'atto notarile, che include anche un paragrafo con cui si attesta la presenza dell'interprete durante il conferimento dell'atto - all'appuntamento col Notaio deve essere presente anche l'interprete, che tradurrà oralmente il contenuto dell'atto e potrà anche modificarlo su richiesta delle parti - l'interprete firmerà l'atto insieme alle parti. L'atto quindi avrà validità bilingue. Tutto chiaro? Buona vendita!
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Ieri ho fatto due conti di inizio anno con la mia commercialista, cosa che chi lavora da qualche anno fa regolarmente per non trovarsi a giugno con l'acqua alla gola (quindi faccio una premessa: questo post è per chi inizia o pensa di iniziare e i calcoli si riferiscono al regime ordinario, a cui si dovrebbe aspirare dopo qualche anno in attività).
Durante le vacanze di Natale, armata di grande entusiasmo, ho letto dei libri di marketing per traduttori, mi sono iscritta a un corso, ho pianificato, calendarizzato, fatto ricerca...insomma, mi sono preparata al 2017 con un obiettivo economico in testa. Espongo alla mia commercialista il mio obiettivo netto, e la risposta è: se questo è il netto che vuoi, devi considerare: 1) i costi (metti un 20-30%) 2) il 27,72% di INPS 3) e le tasse (IRPEF e addizionali varie, con scaglioni che vanno dal 23 al 38% in base al reddito) Quindi: per avere, per esempio, 1000 € netti al mese deve fatturarne circa 44.000 all'anno (per spiegazioni da commercialista leggi qui). Se ne vuoi di più, ti lascio fare i conti. 0_0 Ora, questa non è una pura e semplice lamentatio. Vuole essere una riflessione su alcuni aspetti della vita da freelance di cui chi inizia spesso non tiene conto e una (magra) consolazione: 1) l'INPS non è del tutto catastrofica perché la recuperi e comunque sono contributi previdenziali (ok, non sapremo se e quando ci andremo in pensione, ma quello è lo scopo) 2) i costi, se fossi dipendente, dovresti sostenerli comunque senza poterli scaricare (anche se non tutto si scarica) 3) entrambi contribuiscono ad abbassarti l'imponibile (di conseguenza le tasse). Ridurre i costi ha senso? No, tanto li spendi lo stesso in tasse. Meglio spendere e avere un servizio in più, un computer migliore.... Lamentarsi ha senso? Ieri sera ho cercato spunti online. Ho trovato questo post di Alessandra Farabegoli che fornisce un'utile risorsa per calcolare il proprio compenso orario e giornaliero, e che in sostanza si scaglia contro le lamentele demagogiche dei freelance schiacciati dal peso delle tasse che, secondo lei, in realtà non sanno fare il proprio mestiere né i conti. In parte le dò ragione. Essere professionisti è un cammino lungo, molto più lungo di quello che si pensa, difficile, perché nessuno ti assume per i tuoi anni di studio, ma per quanto sei abile a venderti, a negoziare, a far percepire al cliente il valore aggiunto che apporti al suo progetto, al saper fare qualcosa davvero bene, e a trovare qualcuno che voglia pagare per ciò che sai fare. Ed è vero, nel 2017 "non me l'hanno spiegato a scuola" non è una scusa. Insomma, alla fin fine è selezione naturale e sul campo restano i migliori. Però. Ritengo anche che la pressione fiscale e previdenziale, specie per chi è in gestione separata, sia davvero schiacciante. Non te ne accorgi perché i soldi che girano sul tuo conto sono di più del netto effettivamente disponibile su base mensile. Quindi, dato che espatriare non è l'unica soluzione, occorre pensare oltre al vile denaro. Alla fine, la mia consolazione, di fronte alla cifre, è che: 1) si può migliorare, sapendo realisticamente che non è una passeggiata 2) a parità di "stipendio", un dipendente ha vincoli di orario che non gli permettono di godersi la sua famiglia o di gestire il proprio tempo, per esempio. E non ha nemmeno voce in capitolo sulle decisioni aziendali, cosa non da poco. Forse da soli questi aspetti bastano a motivarsi a studiare e a diventare "the best" non solo per offrire qualcosa al cliente o fare soldi, ma soprattutto per noi stessi, perché almeno facciamo un lavoro che ci piace, ci stimola, ci appassiona. Concludo con alcune idee sull'argomento: come difendersi dai non pagatori di Eleonora Cadelli 7 modi per guadagnare di più da Hubspot 2 semplici regole per sopravvivere alle tasse Colleghi all'ascolto, che ne pensate? Prendo spunto dallo scambio di battute sul forum di Italiani in fuga che esemplifica bene la confusione del cliente medio:
"Qualcuno di voi sa per caso se esiste un qualche posto "ufficiale" dove tradurre i propri documenti prima di andare all'estero? (Ad esempio diagnosi mediche, documenti legali, documenti di lavoro, etc) E se è a pagamento o no, e nel caso lo sia, quanto costa circa? (o se non c'è un costo fisso)." E ancora: Quindi in pratica cerco su google un traduttore (della mia città? Città limitrofe? O è indifferente?), chiedo la tariffa, poi mando i documenti e pago? Niente casini vari burocratici tipo timbri da fare o convalide o cose del genere? Cerca un traduttore giurato qualsiasi, è indifferente. Chiedigli la tariffa, lui ti chiederà di mandargli una copia del documento e ti farà un preventivo (questo almeno è quello che ho fatto io). Per la burocrazia ci pensa lui, il traduttore giurato ha il timbro autorizzato dal tribunale, è quello che rende legale una traduzione giurata. Ricordati comunque, che è meglio fare delle traduzioni giurate solo se te le richiedono, altrimenti rischi di spendere soldi inutilmente. Inoltre, alcune istituzioni possono chiedere delle traduzioni giurate recenti, quindi non serve farle adesso se te le richiedono tra un anno (rischiando così di aver sprecato soldi). " Rispondo a queste domande, che sono le stesse che ricevo dai clienti: 1) il posto ufficiale è lo studio del traduttore. Molti clienti si rivolgono all'ufficio legalizzazioni del Tribunale, che però non effettua le traduzioni (il suo compito è solo quello di registrare l'asseverazione). 2) cerco un traduttore della mia città/limitrofe: è indifferente. Nella mia esperienza, i clienti preferiscono vedere in faccia la persona a cui affidano i propri documenti. Non tutti però sono così, infatti ho avuto anche clienti dall'estero o da altre parti d'Italia (per esempio, un cliente da Roma e uno da Milano che hanno riscontrato tariffe inferiori a Rovigo). 3) Per i "casini burocratici", se il traduttore sa fare il suo mestiere, ti risparmia tutti i giri per uffici. Quindi il tuo compito finisce con la consegna del documento. 4) Alcune inesattezze: Il traduttore giurato non lavora per i tribunali: i tribunali non hanno come dipendenti dei traduttori. I traduttori sono liberi professionisti, quindi può capitare che lavorino anche in Tribunale, come me. Il traduttore giurato non ha necessariamente un timbro: sei giurato nel momento in cui presti giuramenti dinanzi al Funzionario giudiziario o al notaio o al Giudice di Pace. Puoi essere iscritto all'Albo dei consulenti tecnici di ufficio (CTU), ma questo non ti dà automaticamente un timbro. Quello se vuoi te lo fai tu, inserendo il tuo numero di iscrizione all'Albo. L'iscrizione non è obbligatoria per asseverare i documenti, però molti tribunali stanno restringendo questa possibilità solo ai traduttori iscritti (è il caso di Milano, Padova...). 5) fare le traduzioni giurate solo se servono è sacrosanto. Il traduttore stesso, anche se in fondo va contro i suoi interessi, dovrebbe consigliarti in tal senso. Lo stesso dicasi per la validità, sia degli originali che delle traduzioni. Mi sono capitati almeno 3 casi di clienti che hanno fatto le traduzioni in anticipo, solo per poi scoprire che il certificato originale non era più valido e andava rifatta l'intera pratica. Infine, non sempre serve una traduzione giurata. In molti casi basta una traduzione certificata, cioè accompagnata da un'autodichiarazione del traduttore su carta intestata, con firma e timbro dello stesso. Per altre domande, scrivimi! Sarò felice di rispondere ai tuoi dubbi! |
La traduzione giurata diventa facile!Devi sposarti con un cittadino straniero? Far tradurre il certificato di nascita di tuo figlio? Vuoi andare a studiare all'estero? O cerchi lavoro all'estero? In tutti questi casi ti serve una traduzione! Leggi i miei post per capire quali domande fare quando acquisti questo servizio e come risparmiare! Oppure contattami direttamente, risponderò a qualsiasi dubbio! Categorie
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