Sempre da Guidatraduzioni, una domanda interessante: per il riconoscimento di una laurea conseguita all'estero, il Ministero Istruzione Università e Ricerca (MIUR) chiede una traduzione autorizzata o asseverata? Cos'è?
La traduzione asseverata è detta anche giurata. In Italia può essere effettuata da un traduttore iscritto all'albo dei consulenti tecnici d'ufficio (CTU) del tribunale locale, oppure iscritto al ruolo dei periti ed esperti della Camera di Commercio, o ancora non iscritto a nessun albo né associazione di categoria, che però giuri la traduzione dinanzi a un funzionario giudiziario (di solito l'ufficio competente è quello di Volontaria Giurisdizione) oppure al Giudice di Pace. In sostanza, asseverando (giurando) il traduttore si assume la responsabilità civile e penale di quanto tradotto e giura fedelmente di aver adempiuto al proprio obbligo al solo scopo di far conoscere la verità. Il plico che il cliente ottiene consiste di originale + traduzione + verbale di asseverazione (giuramento) e, se l'atto va all'estero, apostille o legalizzazione. I documenti possono essere tradotti anche dal cliente stesso, ma di solito non è possibile asseverare per se stessi, a causa di un conflitto di interessi. Se vuoi approfondire l'argomento ho scritto vari altri post: - traduzione giurata e certificata, differenze - apostille: cos'è - anatomia di una traduzione giurata E se hai dubbi non esitare a contattarmi!
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Terza puntata della serie Traduzioni 101.
Quanto costa una traduzione italiano-inglese? Questa è la classica domanda che mi pongono i clienti. Cosa manca per fornire un preventivo preciso? 1) Di che tipo di documento si tratta? Cioè, è un certificato oppure una brochure aziendale? 2) Traduzione semplice o giurata? 3) Quanta urgenza abbiamo? Se si tratta di un certificato, il prezzo è a forfait (per quanto mi riguarda), cioè è una tariffa fissa perché so già di quale tipo di certificato parliamo, dato che ne traduco parecchi. Se non sono sicura di che tipo di certificato si tratti oppure della quantità di testo (magari è una sentenza di divorzio), chiedo generalmente di inviarmi la scansione via mail o almeno una foto con Whatsapp. Se invece è una brochure o un contratto in formato editabile (per esempio un file Word o PDF) devo vederlo, possibilmente, per formulare un preventivo preciso. Oppure almeno sapere il numero di parole. Le tariffe non sono espresse sempre nello stesso modo: traduttori diversi possono decidere di applicare una tariffa a parola (calcolata sul testo originale), a riga (sempre sul testo originale), a cartella (sul testo tradotto), a pagina, a forfait, a ore (per esempio per lavori di revisione o con particolari ricerche terminologiche). Io generalmente applico una tariffa a forfait per i certificati, una tariffa a parola per le traduzioni in formato editabile. Perché? Per maggiore chiarezza verso il cliente, dato che se propongo una tariffa a cartella spesso non si sa nemmeno cosa sia. Il mio approccio però non è condiviso da tutti, quindi non meravigliatevi se preventivi diversi presentano unità di misura diverse. Se l'argomento vi ha incuriosito Simon Turner l'ha trattato esaustivamente (e in modo simpatico) sul suo sito. Per approfondire gli altri fattori che influenzano il prezzo finale, puoi leggere questi altri miei post: 1) quanto costa una traduzione giurata? 2) traduzioni: ok, il prezzo è giusto? Seconda puntata della serie Traduzioni 101.
Oggi la domanda da un milione di dollari: per asseverare una traduzione deve per forza andare un traduttore? Oppure può andare chiunque? O solo il cliente? O un traduttore giurato? Ma giurato perché iscritto all'albo dei CTU o giurato perché assevera dinanzi al cancelliere? Quanta confusione! Su Guidatraduzioni un cliente addirittura scrive: Per effettuare una traduzione giurata è per forza necessario ingaggiare un traduttore con un determinato titolo? In tribunale mi hanno detto che i documenti posso tradurli anche io (che non ho nessun titolo in merito) e giurare davanti al cancelliere. E' vero? I colleghi dicono, in sintesi, che può andare chiunque ma deve essere consapevole che si sta assumendo la responsabilità civile e penale di quanto sta asseverando e che in alcuni casi i Tribunali richiedono espressamente un traduttore iscritto all'albo dei CTU. Concordo con i colleghi. Purtroppo tribunali diversi applicano regole diverse. A Rovigo, dove lavoro io, non è ancora necessario essere iscritti all'albo dei CTU per asseverare una traduzione, mentre a Padova e Venezia sì. Quindi, di fronte a tante differenze e dubbi, come comportarsi per evitare sorprese? 1) chiedere all'autorità che riceverà i documenti che cosa vuole esattamente. Questa è sempre la prima cosa da fare. Le procedure valide in Italia potrebbero non contare nulla in un altro Paese (vedi la differenza tra traduzione asseverata e certificata). 2) chiedere più preventivi a colleghi di province diverse. Questo perché i tempi e i costi variano anche in base alle disposizioni imposte dal tribunale in cui il traduttore opera. Infine, una nota: asseverare significa assumersi la responsabilità civile e penale della traduzione effettuata. Un cliente può decidere di effettuare una traduzione e richiedere la sola asseverazione a un traduttore, che ovviamente può anche rifiutarsi per vari motivi (qualità della traduzione, questioni di principio per cui un professionista decide di asseverare solo quanto abbia tradotto personalmente). Spero di avervi dato qualche strumento in più per acquistare serenamente questo servizio. Se avete ancora dubbi potete scrivermi o spulciare il blog. Ecco 2 post da cui partire: Comincio una nuova serie di post basati sulle domande frequenti relative alle traduzioni giurate.
Prendo ispirazione da quelle pubblicate su Guidatraduzioni perché rispecchiano i dubbi di molti miei clienti. Il cliente in questione chiede: qualche giorno fa ho fatto tradurre alcuni documenti da un traduttore presso il tribunale della mia città. Le traduzioni sono state normalmente giurate innanzi al cancelliere. Dopodichè ho portato il fascicolo in procura per la cosiddetta apostilla, e il procuratore mi ha messo una pulce nell'orecchio; mi ha detto che, secondo lui, il cancelliere ha sbagliato mettendo tutti i documenti e le relative traduzioni in un unico atto. In altre parole il fascicolo è composto da: casellario giudiziale, carichi pendenti, certificato di laurea + relative traduzioni +1 solo verbale di asseverazione (con marca da bollo da 16) per tutti e 3 i documenti, mentre secondo il procuratore ogni documento avrebbe dovuto avere la sua traduzione e il suo verbale (3 atti separati). A questo punto vorrei chiedere se, secondo voi, ha ragione il procuratore o se il cancelliere ha fatto bene il suo lavoro". Le risposte dei colleghi sono di due tipi: - ogni documento deve avere la sua traduzione - è possibile asseverare tutto insieme. Perché risposte diverse? Dipende dal tribunale e dalla Procura in cui lavorano i colleghi. Come spesso accade, i vari uffici fanno cose diverse. Per quanto mi riguarda, la regola d'oro è chiedere all'ente che riceverà i documenti che cosa vuole esattamente. Giurando i documenti in un unico plico si risparmia sulle marche da bollo, quindi in caso di più documenti vale la pena pensarci. Nel caso del cliente di cui sopra, 3 atti separati sarebbero costati quasi € 60 in marche da bollo, mentre con un plico unico il cliente avrebbe speso € 35,84. E vi direte: ma io come faccio a saperlo? Per acquistare un servizio di traduzione giurata è necessario informarsi e potete anche partire da questi miei post per farvi un'idea di cosa chiedere.
Se avete dubbi chiedete sempre come procedere! |
La traduzione giurata diventa facile!Devi sposarti con un cittadino straniero? Far tradurre il certificato di nascita di tuo figlio? Vuoi andare a studiare all'estero? O cerchi lavoro all'estero? In tutti questi casi ti serve una traduzione! Leggi i miei post per capire quali domande fare quando acquisti questo servizio e come risparmiare! Oppure contattami direttamente, risponderò a qualsiasi dubbio! Categorie
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