Qualche tempo fa Martina Abagnale ha pubblicato un post su alcuni libri per traduttori che stava leggendo. Io avevo da poco pubblicato la pagina “come diventare traduttore giurato” del mio sito, in cui citavo altri libri. Ho quindi pensato di unire le forze e scrivere un post a quattro mani sull’argomento.
Un bel respiro, che di ciccia al fuoco ce n’è parecchia! Natalia: una panoramica generale di come porsi per migliorare nella professione: dalla ricerca dei clienti (diretti o agenzie?) alla gestione del tempo, all’equilibrio vita-lavoro (esiste poi?), fino all’aspetto economico. Martina: la bibbia del traduttore! Ottimo libro per chi è agli inizi, offre una panoramica su tutti gli aspetti della professione. Contiene anche vari template utili, ad esempio per calcolare la propria tariffa o per creare il proprio CV. 2. Marketing cookbook for translators, di Tess Whitty Natalia: lo trovo utilissimo. È dedicato specificamente al marketing, ma tratta in breve anche altri aspetti (equilibrio vita-lavoro), Personalmente torno e ritorno su alcune sezioni specifiche ogni anno (strategia annuale di marketing, calcolo delle tariffe…) 3. Finding and Marketing to Translation Agencies, di C. McKay Martina: un breve libro che si concentra sulla relazione tra traduttori e agenzie di traduzione. Dove trovare le agenzie a cui scrivere, come candidarsi, accettare o no di fare un test di traduzione gratis? Una volta finito di leggere il libro, avrete una strategia ben definita su come lavorare con le agenzie di traduzione. P.S. Approvato da una ex PM :) 4. Marketing tips for translators, di T. Whitty Natalia: libro con veloci capitoli, ognuno tratto da un episodio dell’omonimo podcast di Tess. Personalmente non l’ho trovato sconvolgente. Molto meglio il cookbook ;) Martina: non ho letto il libro, ma il podcast è una fonte continua di idee e ispirazione. Ed è anche gratis ;) 5. The Entrepreneurial Linguist, di J. e D. Jenner Martina: se tutti gli altri libri sono scritti da traduttori con uno spiccato spirito imprenditoriale, questo libro è scritto da due imprenditrici che hanno aperto una piccola agenzia di traduzione. Un punto di vista diverso sugli argomenti “standard” per il traduttore alle prime armi. 6. L’interprete e il traduttore, un lavoro e una passione di L. Paoli Natalia: per me, uno dei migliori libri che ho letto sulla nostra professione. È molto pratico e dà il giusto senso di prospettiva. L’ho letto in un periodo nero della mia attività, dopo 2 anni che avevo iniziato, e mi ha aiutata a ripartire alla grande. 7. The translation sales handbook, di L. Spears Natalia: altro libro nella mia top five. Utilissimo per la quantità di informazioni, estremamente pratiche, su come calcolare la propria tariffa ideale, su come proteggere il PC e i file, su come aumentare il fatturato senza lavorare di più...Utile per chi è all’inizio, sicuramente, ma anche per chi lavora da un po’ e ha bisogno di poche e chiare istruzioni su come procedere in aspetti quotidiani del mestiere. 8. Marketing low cost, di Cristina Mariani Natalia: non è un libro strettamente per traduttori, ma l’ho inserito ugualmente perché, pur essendo datato, dà tantissimi spunti per promuoversi senza spendere una fortuna. Seguo Cristina da anni e ho comprato tutti i suoi libri, perché è pratica, diretta, abituata a trattare con piccoli imprenditori. 9. Tiny Habits, di BJ. Fogg Natalia: non è un libro per traduttori, ma lo ritengo molto utile nell’ottica di una crescita personale continua. Non sempre fare tutto ciò che serve per il nostro lavoro è facile. Con questo libro avrai gli strumenti per creare abitudini, anche relative alle cose che meno ti piace fare (tipo, scrivere lunghissimi post per il sito). 10. The Prosperous Translator, di Fire Ant e Worker Bee Natalia: Classicone che non deve mancare sulla scrivania di nessun traduttore o interprete. Se sei all’inizio, per darti ispirazione. Se lavori da anni, per darti un obiettivo a cui puntare. Ci sono così tanti consigli utili che è impossibile riassumerli qui. Diciamo però che alla fine del libro avevo un’idea di cosa era possibile fare e diventare e dei passi per arrivarci. Martina: Natalia ha già detto tutto. Ultima nota: questo è uno dei pochi libri con una prospettiva europea. Chris Durban vive e lavora in Francia. 11. Revising and editing for translators, di Brian Mossop Martina: la revisione dei testi, che siano traduzione nostre e di un altro traduttore, fa parte delle mansioni di un traduttore. Meglio quindi avere un’idea chiara dei tipi di revisione possibili e di come diventare più efficienti in questa attività. Hai suggerimenti? Hai letto altri libri utili? Scrivi o commenta il post!
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Io e Martina Abagnale (te la ricordi? l'hai conosciuta 2 settimane fa!) abbiamo pensato di fare una puntata dedicata a trucchi e sistemi di gestione del tempo e dell'agenda.
L'idea mi è venuta durante l'intervista a Martina, in cui citava questo suo sistema "colorato" e le ho chiesto di raccontarlo a tutti. E lei mi ha proposto di chiamarlo "Traduttori a colori". Bello no? Prima della pausa estiva quindi, goditi questo bonus. E se hai voglia di approfondire i trucchi del mestiere, guarda tutte le interviste! Ci rivediamo a settembre con altri ospiti! #cosafauntraduttore: Silvia Baldi, traduttrice marketing, editoriale, copywriter, socia AITI E ATA31/7/2020 Oggi chiacchiero con Silvia Baldi, traduttrice specializzata in ambito marketing, scientifico e copywriting. Il marketing mi appassiona molto, quindi questa per me è stata un'intervista memorabile ;)
Spero che lo sia anche per te, Silvia è davvero generosa con i suoi consigli! 1) Chi sei? Cosa fai? Sono Silvia Baldi, traduttrice freelance specializzata in marketing e testi scientifici, ma anche copywriter e docente. 2) Combinazione linguistica? Traduco dall’inglese e dal francese all’italiano. 3) Come ci sei arrivata? Ho aperto la partita IVA per la prima volta nel 2005. Poi ho lavorato in un'agenzia di recruitment a Londra, ho collaborato per molti anni con un'organizzazione internazionale e infine ho ripreso l'attività da freelance a tempo pieno. Per l'ambito scientifico, ci sono arrivata un po' per caso, inizialmente grazie a contatti personali. Ho coltivato questa passione facendola diventare una vera e propria specializzazione. Il copywriting è un servizio che ho proposto dopo un po' di tempo, grazie alle richieste dei clienti che a volte mi chiedevano di scrivere direttamente i loro testi, magari per il loro blog. 4) Consigli per chi è all'inizio? Con le mie esperienze lavorative ho conosciuto aziende, clienti, partner e colleghi costruendo un bagaglio che mi ha aiutata in seguito. Formazione continua: oltre alla passione, serve tanto studio! E le competenze extralinguistiche aiutano a consigliare il cliente, offrendo un servizio migliore. Bisogna parlare la lingua dei propri clienti. 5) Dove ti possiamo trovare? Sul mio sito web oppure su LinkedIn. Come sempre, guarda tutta l'intervista e iscriviti al mio canale per non perderti le prossime e lasciami un commento! Vorresti diventare traduttore giurato ma non sai da dove partire? Parti da questo post per orientarti ;)
Sono aperte le iscrizioni a TradPro2019, evento per traduttori che segnalo stravolentieri, visto che l'anno scorso ho partecipato alla prima edizione e mi è sembrato veramente valido e ben organizzato.
Oggi parliamo della domanda da un milione di dollari. Ovvero: quanto costa la traduzione giurata? La traduzione asseverata comprende più servizi, ovvero: 1) la traduzione del testo (o revisione se il cliente lo fornisce già tradotto) 2) l'asseverazione vera e propria 3) l'eventuale legalizzazione (per gli atti destinati all'estero) Il calcolo del preventivo deve tenere necessariamente conto di tutti questi elementi. In particolare, l'asseverazione e la legalizzazione comportano un investimento di tempo da parte del traduttore. Facciamo un esempio dalla mia attività professionale. Tu cliente mi chiami/scrivi e mi chiedi un preventivo per una traduzione giurata. Accetti il mio preventivo, quindi capiamo insieme se devi portarmi l'originale del tuo testo o no. Io traduco e quando la traduzione è pronta parto con la mia biciclettina e compro le marche da bollo per tuo conto. Poi pedalo fino al tribunale e attendo pazientemente il mio turno per asseverare (potrebbero volerci 10 minuti come 2 ore, dipende dagli impegni del funzionario). Se poi il tuo atto è destinato all'estero, attendo pazientemente il mio turno presso l'ufficio ricezione atti (anche qui, 10 minuti come 1 ora, dipende dalla fila). Un paio di giorni dopo telefono per sapere se il documento è pronto. Se sì, riparto con la mia biciclettina e vado a ritirarlo per tuo conto. Se ci vediamo di persona te lo consegno, altrimenti te lo spedisco come vuoi tu (solo scansione, raccomandata, posta ordinaria....). Quanto ci ho impiegato? Almeno 3-4 ore. E, attenzione, io mi muovo in bicicletta, e lavoro con un tribunale piccolo e veloce. Ecco perché la tariffa di una traduzione giurata è più elevata rispetto a quella di una traduzione semplice. Ma nello specifico, quanto costa una traduzione giurata? TARIFFARIO TRADUZIONE GIURATA (ESEMPIO) ASSEVERAZIONE: € 60,00 (fino a 2 documenti, € 10,00 per ogni documento successivo) LEGALIZZAZIONE: € 0,00 oltre alle marche da bollo previste per legge. Questo è un esempio, ma colleghi diversi applicheranno tariffe diverse in base alle circostanze (se abito a 30 km dal tribunale ovviamente costerà di più). Quindi... chiedete più preventivi! Per qualsiasi dubbio sono a disposizione, potete contattarmi via email oppure scrivendo nel modulo contatti del sito o nei commenti al post. Ieri chiedo a una potenziale cliente, a cui avevo inviato un preventivo per una traduzione certificata, se ne aveva ancora bisogno. Mi risponde che si è affidata a un altro collega che ha svolto lo stesso servizio al costo di € 54,90, IVA e spedizione con raccomandata 1 (€ 8,80) incluse.
Ora, è ovvio che la cliente abbia fatto bene: ha fatto il suo mestiere, quello di risparmiare. Mi chiedo però se il collega che ha effettuato il servizio si renda conto che ha lavorato a 7 € netti all'ora, circa. Il mercato è libero e non siamo l'unica categoria affetta dalla corsa al ribasso delle tariffe, però ci sono considerazioni di carattere puramente economico da fare che forse sfuggono. E agli occhi del cliente si rischia di far passare per "esagerato" chi chiede un compenso equo, che tiene conto di INPS, tasse, costi e tempo impiegato. Considerazioni di base: 1) Il servizio di asseverazione/certificazione DEVE ESSERE FATTO PAGARE. Le asseverazioni si fanno in Tribunale o dal Giudice di Pace. In entrambi i casi, devi spostarti appositamente da casa/dall'ufficio. Anche se non spendessi nulla, come me che vado in bicicletta, ti ci vuole comunque del tempo, giusto? E al tempo della "trasferta", devi aggiungere quello dell'attesa prima di entrare nell'ufficio preposto. Oltre a questo, alcuni Tribunali richiedono espressamente che ad asseverare siano dei traduttori iscritti all'albo dei CTU. L'iscrizione è un procedimento più o meno complicato in base al Tribunale, che in ogni caso richiede almeno il tempo di raccogliere i documenti e depositarli presso l'ufficio ricevente. Inoltre, l'iscrizione SI PAGA. Mi pare giusto monetizzare l'investimento, no? Nel caso delle traduzioni certificate, non c'è trasferta, è vero. Il traduttore stampa la certificazione et voilà. Però, per rilasciarla devi essere iscritto all'albo dei CTU o a quello della Camera di Commercio, quindi vale il discorso fatto sopra. 3) spedizione. Posso capire che non si voglia far pagare nulla oltre al costo della raccomandata, si è maggiormente competitivi ed è possibile raggiungere clienti al di fuori del proprio bacino locale. Però le raccomandate le spedisci dall'ufficio postale, in cui devi recarti appositamente e fare la fila. Questo tempo dovrebbe essere pagato, quindi per lo meno dovrebbe rientrare nella tariffa comprensiva del servizio di asseverazione o certificazione, no? Quindi, ricapitolando, quanto tempo ci vuole per realizzare una traduzione di un certificato di matrimonio, per esempio? Circa 45 minuti/1 ora (comprensivo di rilettura e stampa, se vogliamo anche di contatto con il cliente). Per spedirlo? Facciamo altri 30? Fanno circa 1,5 ore. Se vendi la tua traduzione certificata a € 35, ti rendi conto che sono 17,50 € lordi/ora? E che al netto di INPS, tasse e costi significa meno della metà? E che, in una settimana lavorativa ipotetica, in cui le ore di lavoro effettive sono 20/25 su 40, vuol dire guadagnare circa 180 € netti? Se noi per primi non diamo alcun valore al nostro lavoro, non possiamo aspettarci che lo facciano i clienti... (post originariamente apparso su Linkedin, 4/4/2017) Ieri ho fatto due conti di inizio anno con la mia commercialista, cosa che chi lavora da qualche anno fa regolarmente per non trovarsi a giugno con l'acqua alla gola (quindi faccio una premessa: questo post è per chi inizia o pensa di iniziare e i calcoli si riferiscono al regime ordinario, a cui si dovrebbe aspirare dopo qualche anno in attività).
Durante le vacanze di Natale, armata di grande entusiasmo, ho letto dei libri di marketing per traduttori, mi sono iscritta a un corso, ho pianificato, calendarizzato, fatto ricerca...insomma, mi sono preparata al 2017 con un obiettivo economico in testa. Espongo alla mia commercialista il mio obiettivo netto, e la risposta è: se questo è il netto che vuoi, devi considerare: 1) i costi (metti un 20-30%) 2) il 27,72% di INPS 3) e le tasse (IRPEF e addizionali varie, con scaglioni che vanno dal 23 al 38% in base al reddito) Quindi: per avere, per esempio, 1000 € netti al mese deve fatturarne circa 44.000 all'anno (per spiegazioni da commercialista leggi qui). Se ne vuoi di più, ti lascio fare i conti. 0_0 Ora, questa non è una pura e semplice lamentatio. Vuole essere una riflessione su alcuni aspetti della vita da freelance di cui chi inizia spesso non tiene conto e una (magra) consolazione: 1) l'INPS non è del tutto catastrofica perché la recuperi e comunque sono contributi previdenziali (ok, non sapremo se e quando ci andremo in pensione, ma quello è lo scopo) 2) i costi, se fossi dipendente, dovresti sostenerli comunque senza poterli scaricare (anche se non tutto si scarica) 3) entrambi contribuiscono ad abbassarti l'imponibile (di conseguenza le tasse). Ridurre i costi ha senso? No, tanto li spendi lo stesso in tasse. Meglio spendere e avere un servizio in più, un computer migliore.... Lamentarsi ha senso? Ieri sera ho cercato spunti online. Ho trovato questo post di Alessandra Farabegoli che fornisce un'utile risorsa per calcolare il proprio compenso orario e giornaliero, e che in sostanza si scaglia contro le lamentele demagogiche dei freelance schiacciati dal peso delle tasse che, secondo lei, in realtà non sanno fare il proprio mestiere né i conti. In parte le dò ragione. Essere professionisti è un cammino lungo, molto più lungo di quello che si pensa, difficile, perché nessuno ti assume per i tuoi anni di studio, ma per quanto sei abile a venderti, a negoziare, a far percepire al cliente il valore aggiunto che apporti al suo progetto, al saper fare qualcosa davvero bene, e a trovare qualcuno che voglia pagare per ciò che sai fare. Ed è vero, nel 2017 "non me l'hanno spiegato a scuola" non è una scusa. Insomma, alla fin fine è selezione naturale e sul campo restano i migliori. Però. Ritengo anche che la pressione fiscale e previdenziale, specie per chi è in gestione separata, sia davvero schiacciante. Non te ne accorgi perché i soldi che girano sul tuo conto sono di più del netto effettivamente disponibile su base mensile. Quindi, dato che espatriare non è l'unica soluzione, occorre pensare oltre al vile denaro. Alla fine, la mia consolazione, di fronte alla cifre, è che: 1) si può migliorare, sapendo realisticamente che non è una passeggiata 2) a parità di "stipendio", un dipendente ha vincoli di orario che non gli permettono di godersi la sua famiglia o di gestire il proprio tempo, per esempio. E non ha nemmeno voce in capitolo sulle decisioni aziendali, cosa non da poco. Forse da soli questi aspetti bastano a motivarsi a studiare e a diventare "the best" non solo per offrire qualcosa al cliente o fare soldi, ma soprattutto per noi stessi, perché almeno facciamo un lavoro che ci piace, ci stimola, ci appassiona. Concludo con alcune idee sull'argomento: come difendersi dai non pagatori di Eleonora Cadelli 7 modi per guadagnare di più da Hubspot 2 semplici regole per sopravvivere alle tasse Colleghi all'ascolto, che ne pensate? Il traduttore che lavora con carta e penna è morto ormai. Oggi, se si vuole sopravvivere nella giungla dei freelancer, bisogna dotarsi di organizzazione e strumenti digitali.
Questa volta non parlo di inglese ma di cose belle, di progetti innovativi e persone che stimo. Enrica Crivellaro organizza una serie di colazioni per sole donne che desiderano coccolarsi, informarsi, formarsi, fare rete, conoscersi, scambiarsi strategie e tattiche di sopravvivenza al lavoro, alla vita, alla famiglia e non. Dal decluttering al lavoro all'estero, passando per la mental coach, la personal stylist, le coach americane (e qui c'entra l'inglese ;)...c'è veramente di tutto per aprire la mente e farsi una coccola con del buon cibo e un'oretta per sé senza sentirsi in colpa, perché in fondo si unisce l'utile al dilettevole. Qui, tutto il programma. Io ci sarò, ti aspetto ;) |
La traduzione giurata diventa facile!Devi sposarti con un cittadino straniero? Far tradurre il certificato di nascita di tuo figlio? Vuoi andare a studiare all'estero? O cerchi lavoro all'estero? In tutti questi casi ti serve una traduzione! Leggi i miei post per capire quali domande fare quando acquisti questo servizio e come risparmiare! Oppure contattami direttamente, risponderò a qualsiasi dubbio! Categorie
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